Festeggiamenti in onore di Santa Cecilia
Si sono svolti ieri, 23 novembre, presso la Parrocchia SS. Nome di Gesù, i solenni festeggiamenti in onore di Santa Cecilia, Patrona della musica. A celebrare la Santa Messa è stato Sua Ecc. Rev.ma Mons. Giuseppe Favale (Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli) che ha voluto, con la sua presenza, mostrare vicinanza ai musicisti, tra le categorie che maggiormente stanno patendo la crisi economica in questi mesi di pandemia.
Nella sua omelia, il Vescovo Favale ha tratteggiato “il parallelismo tra liturgia terrena e quella del cielo" - aggiungendo - "L'apocalisse di San Giovanni anticipa le lodi dell"Agnello che erano sono e saranno. Poi come lodiamo Dio con le labbra dobbiamo lodarlo con le opere. Cantare le lodi a Dio esprime questo scambio di alleanza tra il cielo e la terra”. La Santa Messa, in ottemperanza alle norme anti-Covid, ha visto la presenza di 60 persone (in tanti però hanno avuto la possibilità di seguire la Messa ed il successivo momento musicale in diretta Facebook sulle pagine social della Parrocchia SS. Nome di Gesù e della Banda Cittadina "S. Cecilia-G. Sgobba").
A conclusione della celebrazione, infatti, la banda cittadina (in una versione ridotta per rispettare il distanziamento e le restrizioni anti-Covid) ha eseguito nell'ordine: l'INNO PONTIFICIO, Mi rialzerai (Canto Rns con le voci di Roberta Liuzzi e Stefania Gabriele), PACEM IN TERRIS (di Marco Frisina), MAGNIFICAT (interpretato da Stefania Gabriele e Roberta Liuzzi) e MOSE’ (marcia di Rossini).
Dopo l'esibizione e i ringraziamenti di rito, queste le parole del Maestro Giacomo Lasaracina: "Questo è un anno particolare! Ci sono tante domande alle quali, purtroppo, non sappiamo e non riusciamo a dare risposte concrete. Viviamo e combattiamo ogni giorno con un nemico subdolo e invisibile. Nostante ciò, sentiamo forte in noi la Speranza di tornare presto alla Normalità. Adesso più che mai tornano vive nella nostra mente le parole di Felice Palattella che nei momenti di tensione soleva dire: “Non perdete mai il prestigio”. È questo l’invito che faccio a tutti noi! Non perdiamo “il prestigio” e con esso non spegniamo il nostro entusiasmo, non soffochiamo la nostra passione in ciò che facciamo e soprattutto ricordiamoci che ci sono persone, nel settore delle Feste, che condividono con noi le nostre stesse ore di angoscia e difficoltà. Mi riferisco agli illuminatori e operai pirotecnici a cui va il nostro sostegno”.